Movarisch Excel 2025
Valutazione del rischio chimico: quando usare un algoritmo al posto delle misurazioni
È stato aggiornato il modello MoVaRisCh per la valutazione del rischio chimico dai gruppi tecnici delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia il 28 Febbraio 2025.
La valutazione del rischio chimico non passa necessariamente attraverso l’analisi diretta degli agenti chimici presenti in ambiente di lavoro. In molti casi, infatti, è possibile — e ampiamente praticato — utilizzare sistemi di valutazione basati su modelli matematici o grafici, noti come algoritmi di rischio.
Cosa sono gli algoritmi per la valutazione del rischio?
Gli algoritmi sono strumenti che applicano relazioni matematiche a una serie di parametri rilevanti per il rischio chimico. Ogni parametro (es. tipo di sostanza, modalità d’uso, durata dell’esposizione, ecc.) viene quantificato e pesato in base alla sua importanza assoluta e relativa. Il risultato è un indice numerico, utile a classificare il livello di rischio.
Questi strumenti non restituiscono un valore assoluto del rischio, ma permettono di posizionare il rischio su una scala numerica, che può variare da “molto basso” fino ad “alto”, passando per livelli intermedi come “medio” o “medio-alto”.
I vantaggi dell’approccio algoritmico
L’uso degli algoritmi presenta diversi vantaggi, in particolare per le micro, piccole e medie imprese:
Semplicità operativa: non sono necessarie strumentazioni complesse né competenze specialistiche avanzate;
Rapidità di utilizzo: la valutazione può essere effettuata in tempi brevi;
Accessibilità economica: l’approccio è a basso costo rispetto alle misurazioni ambientali;
Conformità normativa: consente di adempiere agli obblighi previsti dal D.Lgs. 81/08, art. 223, comma 1, che richiede la valutazione del rischio da agenti chimici.
Gli elementi chiave di un buon algoritmo
Un algoritmo efficace si basa su quattro pilastri fondamentali:
Scelta mirata dei parametri che influenzano il rischio (es. quantità di sostanza utilizzata, forma fisica, frequenza d’uso, presenza di sistemi di aspirazione, ecc.);
Attribuzione di pesi ai fattori di compensazione (es. uso di DPI, ventilazione, misure tecniche);
Definizione della formula matematica che lega i parametri (può essere additiva, moltiplicativa, esponenziale, ecc.);
Costruzione di una scala interpretativa dell’indice (es. da 1 a 5 o da “irrilevante” a “alto”).
Una soluzione concreta per valutare il rischio chimico senza misurazioni
Il modello proposto si configura come uno strumento pratico di analisi per valutare il rischio chimico, in alternativa alla misurazione diretta dell’agente. È particolarmente indicato per aziende artigiane, industriali, del commercio e dei servizi che intendono effettuare la valutazione in modo autonomo e semplificato.
Un supporto alla classificazione del rischio “irrilevante per la salute”
Uno degli obiettivi principali di questo approccio è fornire alle aziende un metodo efficace per determinare se il rischio chimico è classificabile come “irrilevante per la salute”, soglia oltre la quale è necessario attuare misure specifiche di prevenzione e protezione.
Il modello rappresenta quindi una guida alla semplificazione, senza rinunciare al rigore tecnico-scientifico richiesto dalla normativa.
un modello semplice ma aggiornato
Il modello algoritmico aggiornato consente una valutazione del rischio:
conforme al D.Lgs. 81/08 e al nuovo D.Lgs. 135/2024;
basata su dati tecnici estratti dalle SDS aggiornate (Reg. UE 878/2020);
sensibile alle nuove classificazioni di pericolo (biossido di titanio, interferenti endocrini);
accessibile anche alle PMI, che spesso non hanno le risorse per effettuare misurazioni ambientali complesse.
Si tratta quindi di uno strumento di facilitazione, che consente alle imprese di posizionarsi correttamente sopra o sotto la soglia del rischio "irrilevante per la salute", come richiesto dalla normativa vigente.
Valutazione del rischio chimico: l'uso degli algoritmi e l’adeguamento alla normativa vigente
La valutazione del rischio chimico, oggi più che mai, deve tenere conto non solo della complessità delle sostanze impiegate, ma anche del costante aggiornamento normativo a livello nazionale ed europeo. In alternativa alle misurazioni ambientali dirette, molte imprese scelgono di adottare modelli algoritmici per stimare il rischio in modo rapido, economico e conforme alla legge.
Cos’è un algoritmo per la valutazione del rischio?
Un algoritmo di rischio chimico è uno strumento matematico o grafico che permette di attribuire un indice numerico al rischio espositivo, sulla base di parametri come:
la pericolosità della sostanza (classificazione CLP),
la quantità utilizzata,
la modalità e durata di esposizione,
la presenza di misure di contenimento (ventilazione, DPI, ecc.).
Tali parametri, opportunamente pesati, restituiscono un valore che non rappresenta un rischio assoluto, ma permette di posizionarsi su una scala del rischio utile a definire le priorità di intervento.
Un modello in linea con il D.Lgs. 135/2024
Il Decreto Legislativo 135/2024 ha rafforzato gli obblighi in materia di valutazione e gestione del rischio chimico, prevedendo:
una maggiore attenzione all’uso sicuro delle sostanze nei luoghi di lavoro,
l’obbligo di integrare la valutazione con i dati contenuti nelle SDS (schede di sicurezza),
l’identificazione specifica di sostanze pericolose come interferenti endocrini o sospetti cancerogeni, anche se utilizzate in basse quantità.
Il modello algoritmico proposto è stato adeguato a questi requisiti, introducendo criteri aggiuntivi per la classificazione delle sostanze e un aggiornamento delle soglie di rischio.
Integrazione con le schede di sicurezza (Reg. UE 878/2020)
Il Regolamento (UE) 878/2020, che modifica l’Allegato II del REACH, ha aggiornato la struttura e il contenuto delle SDS, rendendole una fonte fondamentale per i dati da utilizzare nei modelli algoritmici.
Il nostro modello è stato aggiornato per estrarre automaticamente i seguenti dati:
codici di pericolo (H),
consigli di prudenza (P),
valori DNEL/DMEL,
presenza di sostanze SVHC o con proprietà PBT/vPvB,
eventuali classificazioni come interferenti endocrini (secondo Reg. 2023/707).
Focus su sostanze particolari: biossido di titanio e interferenti endocrini
Biossido di titanio: Reg. (UE) 979/2021
In base al Regolamento Delegato 979/2021, il biossido di titanio in forma di polvere è classificato come sospetto cancerogeno per inalazione (H351). Il modello prevede ora una valutazione automatica del rischio specifico per esposizione a polveri fini di TiO₂, considerando:
la granulometria della sostanza,
la percentuale in peso,
le modalità d’uso (a secco, spruzzatura, ecc.).
Interferenti endocrini: Reg. (UE) 2023/707
Dal 2023, alcune sostanze sono classificate anche in base alla loro capacità di interferire con il sistema endocrino. Il modello è stato aggiornato per:
rilevare automaticamente tali classificazioni nella SDS,
aumentare il peso del parametro “pericolosità intrinseca” nel calcolo dell’indice di rischio,
applicare soglie di attenzione più severe, in linea con l’approccio cautelativo previsto dalla normativa.
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VALUTAZIONE IN EXCEL RISCHIO CHIMICO CON METODO MOVARISCH AGGIORNATO AL NUOVO CLP

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È stato aggiornato il modello MoVaRisCh per la valutazione del rischio chimico secondo quanto proposto dai gruppi tecnici delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia alla quale il nostro modello in excel si attiene.
Il calcolo del rischio chimico secondo quanto proposto dal nuovo Clp e' possibile mediante il nostro foglio di calcolo assistito in Excel.
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